banner_mieilibri

21 settembre 2013

Banana Yoshimoto e la Tempura di patate dolci

Mi piace molto Banana Yoshimoto
Mi piace come scrive ma soprattutto quello che scrive. La sua sensibilità e la capacità o volontà di dare importanza a quelle che noi chiamiamo coincidenze, ai ricordi ed al modo in cui sono ravvivati e richiamati nella mente ed anche le trame inusuali e la sua scrittura tutta al femminile.
E’ una dei pochi scrittori che continua ad incuriosirmi e che riesce a smuovere in me pensieri profondi  ed direi anche catartici. I suoi scritti fanno leva su aspetti di me stessa che sono certamente profondi e spesso anche inconsci o dormienti.
Quando la leggo, subito il mio inconscio mi rilasso e faccio sogni fantasiosi, del tutto originali che nulla hanno a che fare con i racconti di Banana, ma parlano, anzi mi parlano di me.
Pensieri nuovi, forse anche distanti dalla mentalità occidentale ed italiana e  avvolti in sentimenti cupi ed ilari al contempo che sono parte della vita umana.
In ogni racconto spesso ci episodi che si svolgono in cucina, in un ristorante o in un caffé ed anche a spuntini veloci di tradizione giapponese o anche occidentale e commerciale.

I libri di Banana Yoshimoto, tra l'altro, si trovano quasi tutti anche in formato ebook.

Proprio ieri leggevo un racconto della raccolta Il corpo sa tutto (titolo inglese The body knows everything) dove la protagonista, nel pensare alla madre che non vede più da anni, ricorda con tenerezza un tempura di patate dolci che la mamma le preparava quando era piccola perché le piaceva molto.
Poi qualche ora più tardi esco per fare un po’ di spesa e, guarda il caso e la coincidenza, senza che ci pensi al supermercato trovo delle patate dolci, non troppo grandi e belle sode
Non potevo proprio rinunciare…

20 settembre 2013

Terrines, mon amour

Fino a circa un secolo fa le terrine ed i pâtés, specialità soprattutto del sud ovest della Francia erano uno dei pochi sistemi a disposizione per conservare gli alimenti.
Come spesso è accaduto nella storia dell’alimentazione si fece di necessità virtù e queste ricette sono state migliorate e rese spesso dei veri e propri capolavori della gastronomia.
Oggi che i metodi di trasporto permettono agli alimenti di arrivare facilmente sulle nostre tavole freschi e che i frigoriferi ed i congelatori ne prolungano considerevolmente la freschezza, essi fanno parte soltanto del mondo della golosità.
Non è strano trovare queste preparazioni diffuse soprattutto in Francia, anche se certamente dovute a molti apporti provenienti da diverse origini.  Fin dall’antichità, infatti, racconta Strabone che i Galli erano particolarmente abili proprio nella conservazione delle carni per cui usavano molti metodi, come avremo modo di raccontare anche in futuri post.

Fare una terrina non è né difficile né impegnativo ma richiede certamente del tempo, soprattutto per la cottura. La base è una farcia a grana più o meno grossa e contenente una buona dose di carne grassa o di grasso animale. In questa farcia si affondano parti integre di carne e d’interiora. Il tutto, ben disposto in una terrina coperta e sigillata, viene messo a cuocere a temperatura medio bassa per almeno 3 ore. La carne grassa è essenziale ed in genere il grasso animale che sciogliendosi durante la cottura coprirà la carne, sigillando il composto che potrà così durare più a lungo.

17 settembre 2013

Facciamo in casa il nostro aceto di vino!

L’aceto mi piace e lo uso spesso in cucina, non soltanto nella vinaigrette ma anche in molte ricette.
Tutti gli aceti mi piacciono, all’aceto di mele al mirin giapponese, ma per me il migliore è l’aceto di vino se è fatto proprio con l’uva, o è ricavato da vino vero e buono e non è troppo acido. Quindi, per esserne sicura lo faccio in casa, da me.

Questa è in realtà  una lunga tradizione famigliare. Una volta avevamo addirittura una grande acetiera di vetro munita di spillatore che permetteva di spillare l’aceto dalla parte bassa del contenitore, ma erano altri tempi e la famiglia era numerosa.
Ora non ho più bisogno di quantità di aceto così grandi e perciò uso un vaso da circa 1 litro che  fornisce la giusta quantità per me, rabboccandolo mano a mano che lo svuoto.


Fare l’aceto è facile, che si parta dall’uva cioè dal vino o dal mosto.
La ragione è molto semplice: l'aceto è la vera ed unica trasformazione naturale dell’uva e del suo succo.

Il vino in realtà è una elaborazione molto sofisticata e “tecnologica” del mosto che ha richiesto tempi lunghissimi di sperimentazione, l’invenzione di strumenti e tecniche particolari e lo studio di una grande gamma di chimica naturale del vino tutt’altro che semplice da capire.
Seguendo le parole di Platone che dice che doveva essere un uomo saggio colui che ha inventato la birra, io dico che doveva essere un vero genio colui che inventò il vino.
Fare e conservare il vino sono una continua lotta contro la sua naturale tendenza a diventare aceto.

13 settembre 2013

Lo Zenzero




Originario delle aree tropicali del Sud-Est asiatico già oltre 3000 anni fa era coltivato in Asia ed utilizzato sia nella cucina che in medicina.
Portato in occidente forse dai Fenici che detenevano il controllo del mercato delle spezie o forse dai reduci delle campagne di conquista di Alessandro Magno, era conosciuto ed usato da Egizi, Greci e Romani che lo aggiungevano ai cibi in cui era previsto del pepe. Una merce certamente nient’affatto economica e per questo diffusa soltanto tra i ricchi che volevano mostrare la propria superiorità ed il proprio potere.
E’ citato negli scritti di Plinio il Vecchio nel I sec. aC, e compare in diverse ricette dei Libri di Apicio. E’ tra i rimedi che il medico greco Dioscoride (I sec. d.C.), consiglia per curare lo stomaco e come antidoto ai veleni.

11 settembre 2013

Taramosalata alle uova di lompo

Una delle cose che è più difficile trovare in Italia è la Taramàs, l'ingrediente principale di questa ricetta.
Sono uova di pesce conservate, di solito uova di merluzzo ma una qualità pregiatissima è quella di uova di carpa, una specie di bottarga molto fresca e non troppo salata.
Queste uova, al naturale hanno un colore biancastro ed il colore dal rosa confetto all’arancio che conosciamo è soltanto dovuto a coloranti alimentari che si cominciò ad aggiungere negli anni '50 per renderla più attraente ed appetibile, come racconta l’autrice del blog greAT MANGIARE GRECO.

La Taramosalata è molto buona, amatissima dai Greci. Piace molto anche a me e mi ricorda sempre l’estate e la Grecia, uno dei miei luoghi del cuore. E’ così buona che spiace davvero che sia poco conosciuta in Italia e sia quasi impossibile prepararla per la difficoltà di trovare l'ingrediente principale, la Taramàs.

Dietro un suggerimento di mia figlia Annalaura ora però so prepararne una versione a base di uova di lompo che, pur essendo un'imitazione, le si avvicina abbastanza da ricordarmela senza farmela rimpiangere.


Taramosalata alle uova di lompo

Ingredienti:1 vasetto piccolo di uova di lompo rosse, Cipolla ed Aglio (oppure Scalogno), Olio di oliva o di semi, ½ Limone, Mollica di pane raffermo.

10 settembre 2013

MILANO - Mercato di Porta Romana "Quei del Tredezin de Marz"

Un bel mercato soprattutto alimentare con una lunga storia. Si svolge ogni venerdì mattina nel rione chiamato Quei del Tredezin, nel quartiere di Porta Romana.
Il nome viene da una leggenda lontana che parla di una pietra di origine celtica ( ora si pensa fosse una pietra tombale) intorno alla quale San Barnaba, appena arrivato a Milano nel 51 dC portando la parola di Cristo, trovò radunati degli uomini che pregavano. Nel centro della pietra il santo conficcò una croce... e diede inizio alla sua opera di evangelizzazione.

4 settembre 2013

Il Mercato Annonario di Sanremo


Il primo mercato di cui voglio parlare è il Mercato annonario di Sanremo perché sono appena stata lì a trovare un'amica.
Questo mercato che ha una sede fissa e coperta in Piazza degli Eroi, vicinissimo alla Piazza del mercato dove il martedì ed il sabato si svolge anche un grande e noto mercato che attira molto pubblico, italiano e straniero.


Il mercato annonario di piazza Eroi Sanremesi è fornitissimo.