L'agricoltura intensiva è un modello di coltivazione agricola arrivata in Italia da oltreoceano e adottata dopo la 2a guerra mondiale sia qui da noi che in genere nel mondo intero, sempre sulla spinta statunitense.
Questo sistema di coltivazione ha come unico obiettivo l'aumento estremo e continuo delle rese dei campi coltivati, senza nessuna attenzione né studio degli effetti negativi sulla campagna.
Un mito tutto americano, un mito che non ha nessun legame e rispetto della realtà!
Gli effetti sono negativi dell'agricoltura intensiva sono direttamente proporzionali all'eccessivo sfruttamento del suolo che il sistema comporta e alle pesanti pratiche impiegate: forti irrigazioni, uso massiccio di fertilizzanti e pesticidi chimici e eccessiva meccanizzazione.
Queste pratiche hanno impoverito il terreno e lo hanno reso il terreno sempre meno produttivo sino a un livello di quasi totale sterilità, demineralizzandolo e dilavandolo.
Inoltre chiunque avesse un poco di senno e di capacità di osservazione e di ragionamento capisce che non è possibile aumentare all'infinito, anno per anno le produzioni. Questo riguarda qualsiasi ambito e non soltanto il suolo e il territorio.
E' cosa risaputa per chi abbia a cuore il benessere del territorio e delle coltivazioni e si interessi anche poco di queste cose che le attuali culture producono vegetali in cui i minerali importanti, come ad esempio ferro, magnesio, selenio sono ormai praticamente assenti, perché dilavati dalle continue irrigazioni, assorbiti del tutto dalle coltivazioni ripetitive e trasformati chimicamente dagli altri agenti chimici aggiunti.
Inoltre oggi, non solo nelle aree ufficialmente sconvolte e avvelenate di cui ha parlato anche la stampa, le falde acquifere sono state sporcate e avvelenate da numerosi composti chimici di varia provenienza, altamente nocivi e spesso causa di gravissime malattie. Non è un mistero, ad esempio, che la falda acquifera della pianura padana, un tempo purissima e abbondante, oggi non è sufficiente a irrigare le culture intensive padane ed è ormai inquinata da alte percentuali di Cromo Esavalente ( per intendersi è il veleno chimico di cui tratta il film Erin Brockovich)
Possiamo dire che il suolo è morto!
Questo sistema di coltivazione ha come unico obiettivo l'aumento estremo e continuo delle rese dei campi coltivati, senza nessuna attenzione né studio degli effetti negativi sulla campagna.
Un mito tutto americano, un mito che non ha nessun legame e rispetto della realtà!
Gli effetti sono negativi dell'agricoltura intensiva sono direttamente proporzionali all'eccessivo sfruttamento del suolo che il sistema comporta e alle pesanti pratiche impiegate: forti irrigazioni, uso massiccio di fertilizzanti e pesticidi chimici e eccessiva meccanizzazione.
Queste pratiche hanno impoverito il terreno e lo hanno reso il terreno sempre meno produttivo sino a un livello di quasi totale sterilità, demineralizzandolo e dilavandolo.
Inoltre chiunque avesse un poco di senno e di capacità di osservazione e di ragionamento capisce che non è possibile aumentare all'infinito, anno per anno le produzioni. Questo riguarda qualsiasi ambito e non soltanto il suolo e il territorio.
E' cosa risaputa per chi abbia a cuore il benessere del territorio e delle coltivazioni e si interessi anche poco di queste cose che le attuali culture producono vegetali in cui i minerali importanti, come ad esempio ferro, magnesio, selenio sono ormai praticamente assenti, perché dilavati dalle continue irrigazioni, assorbiti del tutto dalle coltivazioni ripetitive e trasformati chimicamente dagli altri agenti chimici aggiunti.
Inoltre oggi, non solo nelle aree ufficialmente sconvolte e avvelenate di cui ha parlato anche la stampa, le falde acquifere sono state sporcate e avvelenate da numerosi composti chimici di varia provenienza, altamente nocivi e spesso causa di gravissime malattie. Non è un mistero, ad esempio, che la falda acquifera della pianura padana, un tempo purissima e abbondante, oggi non è sufficiente a irrigare le culture intensive padane ed è ormai inquinata da alte percentuali di Cromo Esavalente ( per intendersi è il veleno chimico di cui tratta il film Erin Brockovich)
Possiamo dire che il suolo è morto!