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18 novembre 2014

La Dieta Mediterranea è Patrimonio dell'Umanità!

Il Comitato Intergovernativo dell’UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’umanità, lo scorso 17 novembre ha iscritto la Dieta Mediterranea nella prestigiosa lista dei patrimoni dell'umanità

Questo è finalmente l'esito di un iter molto lungo, iniziato molti anni fa.

La parola Dieta,  significa letteralmente dalla sua radice greca  Stile di VitaÈ cioè l'insieme di tutti quei modi di vivere, pensare, socializzare che hanno fatto sì che i popoli che vivono intorno al Mediterraneo abbiano prodotto un ambiente eccellente di vita ed una cultura, che ha come fulcro sociale ma anche mitologico e religioso, il cibo, la sua produzione ed il suo consumo sociale.

Dobbiamo però ricordare, e so di dire qui qualche cosa che deluderà certamente gli Italiani, che questo stile di vita e questa cultura, benché fortemente sostenuta presso l'UNESCO dall'Italia, non è proprietà italiana e nemmeno è espressa soltanto dall'Italia ma da tutti i popoli che vivono intorno al Mediterraneo.
E' un a cultura che integra indissolubilmente il territorio, i popoli e la tavola ed include un panorama vastissimo di abitudini, modi di pensiero, occupazioni, produzioni, vegetazioni e trasformazioni dei vegetali ed anche allevamenti e modi anche ancestrali di preparazione e di procacciamento e consumo del cibo. Un modello che nella tradizione popolare e famigliare è rimasto costante e che oggi è stato anche esportato.

Dal punto di vista degli elementi è molto vario ma in realtà molto sobrio perché nella sua realtà intima è basato sempre sulle produzioni locali e sull'auto produzione familiare, quando è possibile.
E' uno schema, tuttavia, composto da elementi che provengono da origini diverse, spesso anche lontane  dai territori mediterranei. Alla sua composizione tutti i popoli arrivati sulle rive del mediterraneo hanno contribuito a pari merito.
Fanno parte del 'sistema' alcune parti ben visibili e materialissime, che sono ad esempio gli ingredienti base dei cibi,  ma c'è poi una grande e molto consistente area del tutto immateriale costituita dai costumi sociali, dai riti delle comunità mediterranee nel rapporto con il divino e dalle abitudini di condivisione.

Sulla base di questo sistema è nato un estesissimo insieme di conoscenze, sono nati schemi di pensiero, filosofie, ma anche leggende, canzoni musiche e danze.

Il sito dell'Unesco riporta che "La Dieta si fonda nel rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all'agricoltura nelle comunità del Mediterraneo" e nomina alcune regioni dove tutto ciò è ancora ben visibile (le zone della Soria in Spagna, Koroni in Grecia, Cilento in Italia e Chefchaouen in Marocco) e mi piacerebbe molto aggiungere via via altri riferimenti geografici che esistono e che oggi vanno protetti o addirittura salvati.

Si magnifica inoltre il ruolo importante delle donne mediterranee nella trasmissione delle competenze, così come della conoscenza di riti, gesti tradizionali e celebrazioni e nella salvaguardia delle tecniche.
Un ruolo che, ahimè, talvolta oggi mi sembra in pericolo e come minimo nel dimenticatoio.
Salvarlo, amplificarlo e trasmetterlo è importantissimo!
Non significa ridurre le donne ad un contesto inferiore e solo alla cucina, togliendoci la possibilità di esprimere i nostri valori in perfetta parità con il mondo maschile, significa invece proprio il contrario: capire che nelle occupazioni quotidiane ce ne sono alcune che hanno radici antiche da portare sempre avanti e che siamo noi donne il fulcro di questa eccellente civiltà.
Perciò, cerchiamo di conservarla!

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